Dopo il ritiro dal calcio giocato del 2022 dopo un infortunio subito al Monza, Andrea Ranocchia è oggi protagonista del podcast Frog Talks in collaborazione con l’Inter e resta ovviamente un grande appassionato di calcio. L’ex difensore, fra le altre cose, è anche spesso ospite di Mediaset, sia negli studi di Pressing per commentare i fatti di giornata che nei pre e post-partita di Coppa Italia e Supercoppa Italiana.
Ovviamente, l’attenzione degli sportivi – con il campionato di Serie A che si avvia verso la conclusione e lo scudetto vinto dall’Inter, ex squadra di Ranocchia, con largo anticipo – va anche agli Europei 2024 che si svolgeranno in Germania dal 14 giugno al 14 luglio. L’Italia ci arriva da campione in carica dopo il successo del 2021 in finale a Wembley contro l’Inghilterra, ma anche con la bruciante delusione della mancata partecipazione ai Mondiali 2022 in Qatar, per la seconda volta consecutiva.
L’Italia agli Europei 2024: il pronostico di Ranocchia
Il rapporto con Roberto Mancini era ormai logoro e così, nello scorso agosto, l’addio del tecnico di Jesi (attirato dalle sirene dell’Arabia Saudita) ha fatto sbarcare in azzurro Luciano Spalletti, fresco campione d’Italia con il Napoli. E chi meglio di Ranocchia, protagonista di un’intervista esclusiva a sitiscommesse.com, può parlare dell’allenatore di Certaldo, con cui ha condiviso due stagioni all’Inter (2017-18 e 2018-19): i due hanno instaurato un ottimo rapporto fin dall’inizio e la stima è reciproca.
Ma quale sarà il piazzamento dell’Italia ai prossimi Europei? Difficile dirlo, anche se fra gli addetti ai lavori c’è più speranza dopo che gli Azzurri sembrano aver trovato un centravanti in grado di giocarsela con i pari ruolo delle altre nazionali. Gli Europei, d’altronde, sono spesso una sfida tra goleador. Questo il pronostico di Ranocchia: “A saperlo (ride n.d.r.)! È una squadra che ha qualità anche davanti adesso. Scamacca è un giocatore importante per la Nazionale e a me è sempre piaciuto. È un giocatore che ha fisico, velocità, tiro, quindi a me piace molto. In generale è una squadra che ha qualità e ha giovani giocatori di esperienza. Poi c’è da dire che c’è un blocco di giocatori che fanno parte dell’Inter, Dimarco, Barella, Bastoni, Acerbi.. avere un blocco squadra di tanti giocatori che quest’anno hanno fatto così tanto bene, inciderà tanto. Incide tanto in senso positivo in una nazionale, come all’epoca, quando c’era il blocco Juve: Bonucci, Barzagli, Chiellini, Buffon, Marchisio, Pirlo… insomma si sentiva che era una nazionale forte. Poi dopo sapere se riuscirà ad arrivare in finale o vincere questo è difficile”.
E ancora: “La Francia è forte, l’Inghilterra è forte, la Spagna è forte, dovranno scontrarsi con la Germania… Non lo so sinceramente. Non siamo gli outsider perché siamo ancora i campioni in carica, però c’è stato un cambio allenatore, c’è stato anche un rinnovamento della squadra perché sono andati via Chiellini, Bonucci e sono subentrati nuovi giocatori. Secondo me se la può giocare benissimo. Poi l’allenatore è molto bravo, un allenatore che per la nazionale è perfetto quindi sicuramente se la possono giocare. Però ci sono anche gli avversari e ci sono delle stelle, Bellingham nell’Inghilterra, Mbappé con la Francia… questi sono giocatori che spostano tanto anche nelle partite dentro fuori”.
Chi è l’idolo di Ranocchia
Ranocchia, 21 presenze con la Nazionale maggiore dell’Italia, ha inoltre rivelato di avere sempre avuto Alessandro Nesta come idolo, nonostante sia stato spesso accostato a Marco Materazzi: “Per me, mi mettono al paragone con lui solo per il fisico, solo per quello. Marco oltre che ha vinto molto molto più di me, ha caratteristiche tanto diverse. Lui è un giocatore molto aggressivo, molto fisico, io invece sono stato un giocatore più pensante, lui era molto più deciso… Secondo me, abbiamo caratteristiche totalmente diverse anche a livello mentale. Io ho sempre avuto come idolo Nesta, seppur anche lui aveva altre caratteristiche rispetto a me. A me piaceva fare le scivolate e lui è un mago delle scivolate, quindi più lui. Il confronto tra me e Marco secondo me non è giusto, lui è stato un giocatore molto più importante di me nel panorama sia italiano che internazionale, poi ha vinto un mondiale, è difficile far paragoni”.